Il WC a secco con il compostaggio dei rifiuti organici solidi: l’innovazione in bagno

Nel post precedente è stata presentata l’ultima realizzazione di Gulliver’s Camper: il G595 su meccanica Mercedes-Benz Sprinter 4x4. La versatilità meccanica e soprattutto la grande autonomia garantita da impianto elettrico, idrico e di riscaldamento sono stati elementi importanti di questo progetto. Ma quando si parla di autonomia, non si può dimenticare un altro aspetto fondamentale, quello del WC.

In un veicolo pensato per viaggiare nella massima libertà ha poco senso orientarsi sulle classiche toilette a cassetta: i 17/20 litri di capienza bastano per pochi giorni. Anche il sistema del serbatoio nautico con maceratore non sempre è l’opzione giusta, soprattutto quando si hanno esigenze specifiche, perché non sempre si trovano facilmente posti dove scaricare le acque nere.

Così, in Gulliver’s Camper G595 è stata completamente ripensata la soluzione del bagno, orientandosi su un metodo che sta generando grande interesse: quello della separazione dei rifiuti organici liquidi da quelli solidi e con il trattamento “a secco” di questi ultimi. Per la massima igiene, praticità ed ecologia, visto che non si usano prodotti disgreganti.

Quando non serve si sposta

La scelta è ricaduta sulla soluzione della statunitense Nature’s Head. La sua Composting Toilette ha il vantaggio di non richiedere un’installazione fissa e sul camper basta un fermo per tenerla in posizione. Quando nel bagno serve più spazio, magari per una comoda doccia, basta spostarla. Nell’utilizzo, l’unico consiglio da seguire è quello di stare sempre seduti: in questo modo si evitano eventuali schizzi e si facilita la separazione delle urine, che vengono raccolte in un apposito serbatoio removibile.

Questa operazione esclude la formazione di cattivi odori: basta vuotare regolarmente il serbatoio per non avere problemi. Quanto ai rifiuti solidi, invece, il consiglio è di lasciarli nel loro contenitore di raccolta per qualche giorno: il lavoro di compostaggio sarà così più efficace. Perché il processo funzioni al meglio, è sufficiente aggiungere un po’ di fibra di cocco o di muschio di torba di sfagno. Questi prodotti biologici non costano molto e durano a lungo, nel senso che possono rimanere anche dopo avere svuotato la toilette per continuare il loro lavoro.

Quanto all’eliminazione, le urine possono andare tanto in fognatura quanto, avendo l’accortezza di distribuirle su una superficie abbastanza ampia, in natura. I rifiuti solidi possono invece essere svuotati in un sacchetto e smaltiti come rifiuto umido o, se non possibile altrimenti, indifferenziato. Insomma, la toilette a secco che sfrutta separazione liquidi/solidi e compostaggio di questi ultimi è una soluzione pratica, ecologica e che garantisce il massimo dell’autonomia.

Giacomo Scarcello